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TROPPE SERIE TV:

DOVE CI PORTERANNO?

 immagine di presentazione

di Erica Sacripanti, 3A

Le serie televisive sono sempre più popolari tra i giovani e trattano argomenti svariati in base al target a cui si rivolgono. Sono ormai diventate un quotidiano argomento di dialogo tra i giovanissimi ma anche tra gli adulti, tanto che alcuni pensano che potrebbero definitivamente affossare il mercato del cinema e della televisione.

Le serie al giorno d’oggi sono molto popolari tra i giovani. A me e ai miei coetanei piacciono molto, ma ci sono persone che preferiscono i film e non vedono serie una dopo l’altra, magari restando svegli intere nottate pur di finire una stagione; tanti ragazzi si limitano a vederne solo una ogni tanto.

Secondo me le serie televisive, nonostante se ne stiano producendo sempre di più, non affosseranno mai definitivamente il mercato del cinema della televisione, perché ci sono persone che non amano lo streaming e continuano a seguire i programmi TV, o ancora meglio vanno al cinema frequentemente, magari anche una volta alla settimana.

C’è chi pensa che le serie non servano a niente o addirittura siano diseducative per i giovani; non mi sento in accordo con queste persone, perché dal mio punto di vista ogni contenuto potenzialmente insegna qualcosa. Ad esempio, io ho finito da poco di vedere la serie italiana “Mare fuori”, che molte persone giudicano male in quanto parla di ragazzi che per diversi motivi finiscono in un carcere minorile, l’IPM di Napoli. Appunto molti ritengono che si tratti di una serie non adatta ai giovani, che gli mostri esempi negativi e li porti sulla cattiva strada o che, nel migliore dei casi, sia una perdita di tempo guardare certi prodotti. Il mio pensiero è, invece, che una serie come questa, raccontando anche il percorso formativo di ogni ragazzo, possa condurre chi la guarda ad immedesimarsi con un personaggio e magari a superare una situazione difficile insieme a lui.

In conclusione, ribadisco che la popolarità acquisita dalle serie negli ultimi anni per me non costituisce un elemento preoccupante o uno svantaggio per altri tipi di intrattenimento, come cinema e TV. Basta, come sempre, usare in ogni cosa la giusta misura.