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IL PERIODO DEL CORONAVIRUS E GLI ADOLESCENTI

 

di Ginevra Porro - 2A FERMI

Il 31 dicembre del 2019 sono state segnalate all’OMS delle particolari polmoniti virali che stavano colpendo decine di persone a Wuhan, una città della Cina.

Per noi adolescenti il 10 Marzo 2020, data del primo lockdown in Italia, è una data molto difficile da dimenticare, un virus molto potente, il Covid-19, ha cambiato la nostra vita rendendo tutto molto più complicato. Cose che prima davamo per scontate ora, purtroppo, non lo sono più.
Ogni volta che accendiamo la televisione sentiamo parlare del numero di morti, dei malati in terapia intensiva, di persone che non riescono a mantenere le famiglie o di medici in prima linea.
Poi ci siamo noi adolescenti…e a noi chi ci pensa?
Nessuno! Perché prima di noi ci sono gli anziani, la generazione più a rischio, i lavoratori, i bambini chiusi in casa e alla fine noi, che ormai, come dicono spesso i nostri genitori, siamo la “gioventù bruciata”, siamo quelli che stiamo sempre attaccati al cellulare. Ma si chiedono il perché di questa cosa? No che non se lo chiedono, perché per loro l’importante è che studiamo e andiamo bene a scuola, non gli importa come viviamo questo tragico momento. Per loro basta che rispondiamo “bene” alla domanda “come stai?” e tutto va alla perfezione, ma non è così! Ci sono i pianti fatti per amicizie rovinate o per amori che non sono andati al meglio, o le videochiamate tra amici per condividere dei problemi, ridere, scherzare o lamentarci del fatto che non si può uscire. Vedersi attraverso uno schermo, però, non è come stare tutti insieme e parlare faccia a faccia; quella che per noi doveva essere l’età più spensierata, è diventata la più complicata. Con la didattica a distanza è iniziato per noi il periodo dei pomeriggi passati sui libri o davanti a un pc per cercare di capire come usare le varie piattaforme. Un periodo molto difficile e più impegnativo dell’andare a scuola.
Confrontandomi con i miei amici, e rilevando in tutti gli stessi problemi, posso dire che i nostri genitori non hanno capito bene come stiamo vivendo questo momento che ormai dura da più di un anno. Ciò sicuramente dipende anche da noi che, non sempre, riusciamo ad esternare le nostre paure dato che temiamo di essere giudicati e criticati proprio da chi per noi conta moltissimo. A volte sentiamo dire che noi adolescenti non abbiamo imparato nulla in questo periodo. Beh, non è vero! Ci siamo dovuti confrontare con situazioni totalmente nuove, abbiamo imparato ad usare piattaforme diverse rispetto ai soliti social network ed ora sappiamo anche mandare i compiti ai Professori attraverso e-mail, o allegando i file direttamente sulla piattaforma, cosa che prima non sapevamo nemmeno si potesse fare.

Abbiamo imparato a convivere con le mascherine, a stare distanti dai nostri amici, ad igienizzarci le mani
ovunque andiamo, e queste sono tutte cose che non immaginavamo mai di dover fare. Il problema non siamo noi giovani che non abbiamo voce, anzi noi urliamo con tutto il fiato che abbiamo nel corpo; sono gli altri che non hanno voglia di ascoltarci, siamo soli, non sappiamo se o quando potremo tornare alla nostra vita normale e questo ci destabilizza, però per tutti l’importante è andare a scuola e andare bene.