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E I RAGAZZI?

 

di Flavio Antonini - 3A

La quarantena obbligatoria dovuta all’emergenza sanitaria ha messo a dura prova tutti noi.

Costretti a stare chiusi in casa, abbiamo cambiato le nostre abitudini e la nostra alimentazione. Ma c’è una categoria più di altre che sembra essere stata colpita in modo profondo dagli effetti collaterali del coronavirus: i ragazzi, soprattutto i più giovani. Loro, infatti, hanno perso ogni punto di riferimento: gli amici, i compagni di scuola, la possibilità di uscire e fare sport. Molti di essi non vedono un buon futuro davanti a loro, hanno pochi sogni da voler realizzare e hanno paura di affrontare il domani. Infatti è stato rilevato, da diversi studi, l’aumento dei disturbi d’ansia e le depressioni tra gli adolescenti. I ragazzi si sentono soli soprattutto i liceali che in molti ancora non sono potuti rientrare a scuola con la didattica in presenza. Essi sono affranti e stanchi di vedere i loro compagni solo attraverso uno schermo tant’è che hanno effettuato diverse proteste e scioperi per tornare in presenza in sicurezza. Spesso sono definiti dei narcisisti, invece si sentono inadeguati e, come una macchina, si auto-valutano in continuazione con la necessità di sapere il parere dei loro coetanei. Non uscire diventa fonte di angoscia. E quando gli adulti gli dicono che sono loro la causa della continua diffusione del virus perché si assembrano e vanno nei locali, sbagliano perché dietro ad ogni adolescente di oggi e ai suoi comportamenti si nasconde un mare di dolcezza, generosità e voglia di sconfiggere il covid-19 per potersi riabbracciare.